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Le campagne Demand Gen, l’upgrade delle Discovery Ads

Ti ricordi di quando nel 2020 i ricercatori Google hanno introdotto il concetto di messy middle e le modalità con le quali i consumatori oggi scoprono, valutano e acquistano i prodotti o servizi?

Nel messy middle gli utenti esplorano diverse opzioni, confrontano prodotti, leggono recensioni, cercano ulteriori informazioni e valutano le loro scelte prima di prendere la decisione finale. 

Per affrontare tutte queste fasi Google Ads mette in campo delle strategie pubblicitarie che tengono conto del percorso del cliente per fornire informazioni rilevanti e convincenti in modo da influenzare l’utente positivamente e guidarlo attraverso il processo decisionale di acquisto.

Aggiungiamo pure a questo anche il fatto di quanto l’IA di Google oggi si stia perfezionando e di come i formati video sappiano essere, ormai da anni, la creatività più coinvolgente, persuasiva e la più presente nei maggiori social fruiti dagli utenti: parlo in particolare dei Reels di Instagram, i video di Tik Tok o di YouTube – quest’ultimo il secondo motore di ricerca più popolare dopo Google – con oltre 1 miliardo di ore di video guardate ogni giorno.

Facile arrivare quindi alla decisione da parte di Google di sostituire le Discovery Ads con le nuove campagne Demand Gen

Quest’ultime saranno disponibili per gli inserzionisti in una versione beta, per poi sostituire definitivamente le Discovery Ads entro marzo 2024.

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Demand Gen vs Discovery Ads

Le campagne Demand Gen, rispetto alle campagne Discovery Ads, permettono di raggiungere gli utenti prima ancora che pensino di cercare attivamente un brand e lo fanno offrendo nuove tipologie di annuncio: nel feed di Google Discovery, Gmail e YouTube, inclusi il feed di YouTube, In-Stream e Shorts all’interno della stessa campagne

Le Demand Gen sono uno strumento basato sull’intelligenza artificiale che va a semplificare il processo di scoperta e successivamente di conversione degli utenti attraverso annunci visivamente accattivanti che scorrono, appaiono e si comportano come i comuni formati di annunci social.

Con oltre 3 miliardi di utenti mensili su queste properties di Google, si è evidenziato che sono diventati un luogo potente per influenzare potenziali nuovi clienti prima ancora che inizino a effettuare ricerche. Google segnala che il 91% dei consumatori ha intrapreso un’azione dopo aver scoperto un nuovo brand su alcune di queste properties (Youtube, rete Discover o Gmail). 

Esperimenti A/B Test e creatività diverse

Questa nuova campagna permette di coinvolgere il proprio target di riferimento con diversi formati quali video nel formato breve, caroselli, immagini verticali e quadrate. 

Oltre a visualizzare in anteprima l’aspetto di quest’ultime sarà possibile creare esperimenti A/B ovvero testare diverse creatività immagine e video, con l’obiettivo di ottenere informazioni sul loro rendimento e capire subito quale sia il migliore per il pubblico target, continuando così a migliorare i risultati.

Ritorno di “Massimizza i clic” 

Le Demand Gen offrono le stesse opzioni di offerta intelligente delle Discovery Ads,  come “massimizzare le conversioni” o “massimizzare il valore di conversione”,  ma consentono anche di utilizzare “massimizzare i clic” come strategia di offerta. 

L’inserimento di questa strategia di offerta è utile per quei clienti che hanno un percorso di conversione più lungo ad esempio per il tipo di prodotto che vendono o per il servizio complesso e vogliono mirare a incrementare le vendite offline o semplicemente promuovere più traffico sul proprio sito web. 

Report più avanzati

Le campagne di Demand Gen sono progettate per promuovere azioni dirette e conversioni, ma sono capaci di fare molto di più.

Come spesso si nota dopo campagne Display o campagne Youtube possono portare un aumento delle ricerche legate al brand.

Con le campagne Demand Gen sarà possibile usufruire di report approfonditi sull’impatto della nostra campagna sul brand, in termini anche di incremento delle ricerche e incremento delle conversioni.

Segmenti Lookalike

Un’altra interessante novità rispetto alle campagne Discovery Ads è che attraverso le campagne Demand Gen ci è possibile raggiungere anche segmenti Lookalike.

I segmenti di pubblico simile condividono caratteristiche e comportamenti simili a quelli di uno dei segmenti di pubblico esistenti (ad esempio un elenco creato per il remarketing o un elenco di clienti estrapolato da Mailchimp).

Come per la piattaforma di advertising Meta, anche per Google sarà possibile perfezionare i segmenti lookalike in base a quanto si voglia mantenere una certa somiglianza o meno all’audience originale.

La scelta si baserà su 3 livelli

  1. Narrow (Ristretto): ovvero raggiunge il 2,5% degli utenti nella località target che sono più simili al tuo elenco originale.
  2. Balanced (Equilibrato): raggiunge il 5% degli utenti nella località target che sono più simili al tuo elenco originale. 
  3. Broad (Ampio): raggiungere il 10% degli utenti nella località target che sono più simili al tuo elenco originale.
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Ricapitolo il tutto con la tabella riassuntiva che Google mette a disposizione con le principali differenze tra le ex campagne Discovery e le prossime Demand Gen. 

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Se ti interessa questo tipo di campagna ti suggerisco di raccogliere gli asset ovvero le creatività: immagini e loghi, selezionando gli asset immagine e video di qualità più elevata, ad esempio immagini suggestive e del brand con testo conciso. 

Verifica che all’interno del tuo sito ci sia impostato il monitoraggio delle conversioni, assicurandoti che  il tag Google funzioni correttamente.

Al resto ci penso io!

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